Fonte: RADIO LOMBARDIA

Nazione: ITALIA

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estratto articolo ufficiale:

Giornalista – Nicoletta Prandi

00:00:00 – 00:00:08

…e torniamo in diretta per parlarvi un po’ di arte ma anche di arte digitale insieme a Cesare Catania, pittore, scultore e artista digitale già in collegamento con noi. Benvenuto!

 

Cesare Catania

00:00:10 – 00:00:11

Ciao a tutti,

 

Giornalista – Nicoletta Prandi

00:00:12 – 00:00:40

decidiamo di darci del tu? Le tue opere sono esposte in questi giorni a Milano presso la galleria D’Arte San Babila. Sono quattordici le nuove opere tra dipinti e sculture. E poi vorrei affrontare anche insieme a te il tema di come il digitale sta innovando il mondo dell’arte, ma anche il modo di fruirne. Partiamo dalle opere esposte.

 

Cesare Catania

00:00:41 – 00:01:45

Sì, in questo momento sono in esposizione quattordici opere nuove e sedici appartenenti alle vecchie collezioni. Le opere nuove sono sostanzialmente una sorta di introspezione su quello che è il percorso psicologico ed emozionale che un’artista prova nell’approcciarsi a una tela nuova o una scultura ancora da realizzare. Quindi vengono toccati tutti i sentimenti…. Insomma, dalla felicità alla timidezza. Timidezza intesa come timidezza nei confronti della tela bianca. Quindi l’artista che si sente piccolo nei confronti di una tela ancora non dipinta. E sempre all’interno della mostra, vengono affrontati temi riferiti al digitale, nel senso che presento all’interno di alcune teche olografiche, sette collezioni di NFT e di arte digitale. Nella mostra vengono presentate anche tre opere d’arte digitale collegate a tre opere di artisti storicizzati: Edvard Munch, Andy Warhol e Fabergè.

 

 

Giornalista – Nicoletta Prandi

00:02:37 – 00:03:23

In collegamento di nuovo con noi Cesare Catania. Ci stavi dicendo delle opere storicizzate… Voglio ricordare che tu hai già inaugurato la tua galleria personale nel metaverso. E poi sei direttore artistico di Metaword, la prima piattaforma virtuale, anche app, dove gli utenti possono condividere, vendere o promuovere il proprio metaverso. In effetti vorrei anche cercare di spiegare, a chi non lo sapesse, che cosa sono gli effetti e poi chiederti una riflessione su questo fatto. Perché se pensiamo d esempio alle opere di Michelangelo e di Raffaello che ci hanno aiutato a vivere secoli d’arte dopo Cristo, beh… c’è un grande muro che separa l’arte, tradizionalmente intesa, dall’arte digitale. Bisogna saperne fruire… Chiunque sarebbe potuto andare a vedere un’opera di Raffaello o di Michelangelo. Al massimo non l’avrebbe capita fino in fondo…

 

Cesare Catania

00:03:25 – 00:04:17

Si certo… parto dal fondo…. L’arte digitale; secondo me va intesa come una sorta di amplificatore delle emozioni, delle sensazioni. Quindi diciamo che all’inizio probabilmente la cosa lasciava un po’ perplessi. Perché si pensava che l’arte digitale potesse essere una semplice replica dell’arte tradizionale. In realtà non è così, almeno così non la vivo io… Secondo me l’arte digitale ha tanti plus a tanti valori aggiunti, ed è giusto che ci si concentri su questi. Quali sono? Beh, innanzitutto il primo in assoluto è riferito alla parte dimensionale. Cioè, quando dipingo un quadro o realizzo una scultura, come primo limite ho il limite della fisica e della geometria del quadro che ho davanti. É la stessa cosa penso che l’avessero tutti gli artisti storicizzatati, quindi Michelangelo, piuttosto che Andy Warhol. Tutti insomma…

L’arte digitale, in questo senso, ci mette davanti alla condizione di non avere limiti, quindi è un’arte che si esprime senza alcun limite fisico e questa cosa sicuramente giova prima di tutto all’artista (perché l’artista in quel momento ha la possibilità di esprimersi con un’opera d’arte che è più grande rispetto alle dimensioni che in realtà avrebbe normalmente). Ma non solo… piu’ grande non solo da un punto di vista dimensionale, ma anche in termini di spazio-tempo.

 

 

 

Giornalista – Nicoletta Prandi

00:04:55 – 00:05:10

Tu hai fatto anche studi di matematica e di ingegneria. Vorrei sapere come reagiscono gli osservatori quando guardano le tue opere, perché poi ricordiamo che le opere digitali in realtà si possono anche vivere nella realtà.

 

Cesare Catania

00:05:11 – 00:05:52

Si, io parto da un background accademico che è di ingegneria civile e questo background sicuramente ha influenzato la mia arte, quanto meno la prima parte della mia arte, quella informale e cubista, anche se poi in realtà devo dire la verità che anche nel proseguio si può notare una un’aderenza a quelli che sono gli studi delle forme e della materia. E per quanto riguarda la parte di arte digitale beh… la stessa cosa avviene lì, quindi anche nella parte di espressione artistica digitale. Secondo me in qualche maniera c’è una certa influenza…

 

Giornalista – Nicoletta Prandi

00:05:53 – 00:05:59

Allora in bocca al lupo prima di tutto per la tua carriera.

Grazie a Cesare Catania, pittore, scultore e artista digitale.

 

Cesare Catania

00:06:00 – 00:06:02

Grazie a voi ragazzi, grazie

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