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“Aleftina e le sue Bambole (B Version)”
– Cesare Catania – Dipinto di arte contemporanea
Anno: 2016
Misure: 60 cm x 55 cm
Tecnica: Pastello a cera e acrilico su carta
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Descrizione:
Durante un soggiorno a casa di amici nella campagna provenzale, l’autore rimane colpito dalla vivacità di una bambina di nome Aleftina. La piccola è la protagonista di questo quadro, che la ritrae mentre gioca con le sue bambole e mentre le sue bambole giocano con lei. La scena è molto vivace. Aleftina è talmente immersa nel suo mondo che da questo dipinto risulta difficile distinguerla dalle bambole.
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Arlecchino nella Terra dei Giganti
In questo dipinto Cesare Catania ritorna sul personaggio di Arlecchino. Quest'ultimo è intento a giocare inseguendo la sua testa, come al solito per l'autore segno di spensieratezza, nonostante si trovi in un mondo pieno di difficoltà, la terra dei Giganti.
Arlecchino viene dipinto nella plastica postura dell'atleta che corre, così come dinamico e fluido tutto il resto della scena: il piede del gigante in pieno movimento, l'alfiere in caduta libera verso terra, il dado appena caduto nella scacchiera di sabbia. In lontananza un libro che dispiega le ali sorvolando la scena.
Molti i richiami ai precedenti dipinti da parte dell'autore. Oltre all'Arlecchino, troviamo il libro di testo già menzionato nell'opera "Letture Estive" (si tratta della “Teoria dei Gusci e Delle Membrane Sottili", omaggio a Pier Luigi Nervi), la scacchiera bianco-rossa e l'alfiere già presenti nell'opera "Gli Scacchi", nonché il richiamo alle difficoltà che incontra il protagonista in questo caso simboleggiate dalla terra dei giganti.
Da sottolineare come in questa opera Cesare Catania decida di rappresentare il gigante in iperrealismo quasi fotografico olio su tela, in netta contrapposizione rispetto al resto della scena che assume invece i colori caldi e surreali del realismo tipico del fumetto per bambini. La scacchiera su cui si svolge la scena è tecnicamente realizzata con sabbia e caffè macinato impastati nella pittura ad olio, per creare l'effetto prospettico della vicinanza del primo piano del quadro e della lontananza del secondo piano. La sabbia utilizzata infatti è a granulometria variabile, fine sullo sfondo, a grana grossa mano mano che ci si avvicina al primo piano.
In basso a destra la caviglia del gigante che, durante il rapido movimento di quest'ultimo, è rotolata via ed è rimasta immobile sulla sabbia
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